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Massicce InfoOps hanno provato a manipolare il voto a Taiwan e in Finlandia

28 Febbraio 2024
Manipolazione social: mano oscura di burattinaio regge i fili dei social media

Tra gennaio e febbraio si sono svolte le elezioni generali a Taiwan e le presidenziali in Finlandia. In entrambi i casi l’infosfera è stata attraversata da intense e vaste operazioni a sostegno delle narrative di Cina e Russia.

La campagna elettorale a Taiwan è stata presa di mira per mesi da numerose InfoOps finalizzate a screditare i candidati e le forze politiche meno favorevoli al ritorno del Paese nell’area di influenza di Pechino. Particolare fermento è stato registrato dall’account TikTok “Agitate Taiwan” (@agitate_tw) e dal relativo canale YouTube. L’account ha postato diversi video che screditano il PPD e supportano il Kuomintang (KMT), il Partito Nazionalista Cinese che persegue una politica di riunificazione fra le due cine. I video sono stati successivamente ripresi e condivisi da cluster di profili su Facebook. Su Facebook, all’attività hanno preso parte anche diverse pagine avverse alla coalizione pan-verde (associata al PPD) e a supporto di quella pan-azzurra (guidata dal KMT).

Nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni, inoltre, è stata tracciata una InfoOp che mirava a scoraggiare gli elettori taiwanesi del DPP, mettendo in cattiva luce la figura della Presidente uscente Tsai Ing-wen. Bot presenti su diverse piattaforme hanno condiviso massivamente il contenuto di un ebook intitolato “La storia segreta di Tsai Ing-wen”, che ricostruisce le vicende personali e familiari di Tsai Ing-wen mescolando fatti storici reali con rumor politici e informazioni false. Particolare interesse rivestono dei post rilasciati su Youtube, generati grazie all’intelligenza artificiale, nei cui video alcuni deep fake di conduttori di news recitavano estratti della falsa biografia.

La Finlandia, che è stata ammessa nella NATO ad aprile 2023, in contrasto con i disegni geopolitici di Mosca, ha subito un forte pressing mediatico e social sulle tematiche rilevanti per il voto presidenziale. In particolare, ha subito ondate di disinformazione mirate a screditare le politiche di avvicinamento all’Occidente e l’utilità della recente adesione al Patto Atlantico. Fra le diverse operazioni di influenza, è stata segnalata un’attività di disturbo, di marcata impostazione filorussa, proveniente da una serie di profili X fraudolenti.

Gli account coinvolti riportano nomi prettamente finlandesi ed impersonano ingegneri, professori o imprenditori, che hanno spesso sottolineato il fatto di essere eterosessuali, padri di famiglia, cristiani, patriottici e antifascisti. Le immagini del profilo sono perlopiù generate con l’AI, mentre quelle di copertina richiamano simbologie filorusse. I profili, che hanno assunto le tipiche caratteristiche dei troll, sono stati creati per disturbare le conversazioni online e per cercare di influenzare l’audience finlandese sull’illegittimità dei processi di candidatura. In particolare, uno degli account ha supportato la teoria della cospirazione secondo cui il candidato Mika Aaltola sarebbe un agente della CIA. Aaltola, direttore del Finnish Institute of International Affairs, ha seguito e commentato pubblicamente il conflitto in Ucraina, sin dal suo avvio.

A Taiwan, le presidenziali sono state vinte da William Lai Ching-te, leader del DPP, che sostiene una politica sostanzialmente indipendentista rispetto a Pechino. Mentre, alle legislative, il DDP ha ottenuto il 36,16% dei voti, superando di stretta misura il KMT e distanziando di quasi 14 punti percentuali il PPT, senza riuscire a conquistare la maggioranza dei seggi. In Finlandia ha vinto Alexander Stubb (Partito di Coalizione Nazionale), al secondo turno. Mika Aaltola, al primo turno, aveva raccolto l’1,46% dei voti.


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